
© State buoni, se potete.
Affrescata da Vincenzo Monatti per quanto riguarda le figure e da Girolamo Perugini per gli altri ornamenti, è rimasta incompleta. Al centro della volta vi è una “M”, intrecciata con una “A”, circondata da raggi di luce in cui si intravedono volti di angeli. A sinistra la Sibilla Samia, in abito verde e manto rosso, tiene la mano destra al petto e con la sinistra la targa: SIBILLA SAMIA UMANO QUEM VIRGO SINU INVIOLATA FOVEBIT (UN UOMO CHE UNA VERGINE CUSTODIRÀ NEL SUO SENO INVIOLATO) Dietro la targa c’è una croce. A destra la Sibilla Delfica, una donna seduta con abito celeste e manto giallo; nella sinistra ha un corno e nella destra regge la targa: DELFICA NASCETUR PROPHETA EX VIRGINE (UN PROFETA NASCERÀ DA UNA VERGINE) Entrambe le Sibille fanno riferimento sia alla nascita che alla passione di Cristo.
Anche se le Sibille appartengono al mondo pagano si trovano strettamente collegate al ciclo iconografico dell’Antico Testamento, e la loro presenza, nel numero simbolico di otto, non passa inosservato. L’interpretazione dice che mentre i Profeti annunciavano il Messia ai giudei, le Sibille promettevano un salvatore ai pagani. Erano sacerdotesse e dovevano essere vergini come le Vestali; San Girolamo attribuisce loro il dono della profezia, come ricompensa della loro verginità. Nell’arte medievale, diventano dodici come i dodici profeti minori della Bibbia.
Nella parete sinistra è nuovamente rappresentata la Lotta tra Giacobbe e l’angelo, (Gn,32,24-32) in seguito alla quale Giacobbe cambiò il proprio nome in Israele, cioè “forte come un Dio”. In questa immagine la lotta corpo a corpo sembra quasi un abbraccio fra i due contendenti, molto simile a quello tra le due donne raffigurato nella tela. D’altronde anche Giacobbe riconosce nel suo avversario un messaggero di Dio come Elisabetta riconosce in Maria la madre del Salvatore. Nella parete di destra c’è David che calpesta Golia dopo averlo gettato a terra. Ha le braccia alzate, tiene nella mano destra la fionda e nella sinistra la pietra che ha ucciso il gigante. La Chiesa ha sempre visto in David un’immagine del Cristo; Sant’Agostino dice che David che calpesta il gigante ucciso è figura di Cristo che sconfigge il Demonio. David è il giovinetto che atterra il prepotente come il compimento delle parole del Magnificat “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”.
Sui pilastri continua la serie delle Beatitudini: in basso a destra Beati quelli che piangono, con una donna a mani giunte che piange e la scritta PRAESENS LUCTUS LAETITIAM GENERAT SEMPITERNAM (IL LUTTO PRESENTE OTTIENE UNA GIOIA ETERNA). In alto Beati i miti, con una donna velata che tiene tra le braccia un agnello e sotto l’iscrizione MANSUETI HEREDITAMENT TERRAM (I MANSUETI EREDITERANNO LA TERRA).
A sinistra Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia con una donna che ha nella mano destra una lancia, nella sinistra tiene le bilance, mentre il demonio tenta di far traboccare con la mano il piatto sinistro; sotto l’iscrizione ESURIENTES IMPLEVIT BONIS (HA RICOLMATO DI BENI GLI AFFAMATI) In alto una donna tende le mani per chiedere l’elemosina. È una errata interpretazione della frase Beati i poveri di Spirito. L’iscrizione recita: REGNUM COELORUM PAUPERTATE VENALE (IL REGNO DEI CIELI È IN VENDITA PER I POVERI).
Nel sottarco un volo di putti. Sull’altare la Visitazione di Giuseppe Passeri del 1710. La scena dell’incontro tra Maria ed Elisabetta. Dal punto di vista iconografico, presenta moltissime varianti che riflettono l’evoluzione del culto mariano nei secoli. In queste tele è raffigurato l’abbraccio tra le due cugine, interpretato come un vero e proprio scambio di saluti. All’incontro partecipano anche i rispettivi mariti, Giuseppe e Zaccaria. La scena si svolge all’aperto, anche se questo contrasta con il testo evangelico. Per meglio sottolineare l’ambiente esterno si noti la presenza di piante ed elementi architettonici.
Lettura iconologica degli affreschi di Micaela Soranzo, tratte dal volume” La chiesa nuova o dell'Immacolata concezione e di San Filippo Neri in Perugia” Storia, pitture e restauro Volumnia editrice, 2008 Perugia.
© State buoni, se potete.